lunedì 22 giugno 2015

La malapolitica di Renzi: bugie , ricatti e soprattutto prepotenza.

Il presidente del Consiglio con i suoi cloni, approfittando che gli insegnanti sono impegnati negli esami, continua a ricattare il Parlamento ed a dire bugie.
Per giustificare la minaccia del voto di fiducia per imporre alla scuola una legge tanto liberticida quanto rozza ed inefficiente continua a dire ed a far dire ai vari Faraone e Boschi che non è possibile assumere i precari se contestualmente non è approvata l'intero DdL;senza la riforma i precari da assumere non saprebbero cosa fare.
Renzi mente, sapendo di mentire;difatti anzitutto  la riforma renziana, considerate le inadeguate risorse finanziarie previste, non è sufficiente nemmeno a stabilizzare tutti i precari e quindi molti precari continueranno a rimanere precari, inoltre Renzi sa o dovrebbe sapere che  se la bistrattata Scuola italiana ha potuto assolvere in qualche modo  al proprio compito, ciò è stato possibile perchè i precari da anni non solo sanno cosa fare, ma fanno, sia pure con stipendi da fame e con l'uniliazione di essere ogni anno a fine giugno licenziati per essere a settembre riassunti e garantire la copertura di tutti i posti vacanti.
 Ma oltre tutto Renzi sa benissimo che questo suo Ddl in realtà , al di là di tutta l'impalcatura demagogica,  in concreto si limita nell'immediato ad introdurre nella scuola, in sostituzione del governo collegiale, una forma di caporalato e con la delega in bianco, prevista nell'art. 23, rinvia alla decretazione governativa il vero e proprio riassetto della scuola.
Per Renzi l'approvazione immediata, a colpi di maggioranza e voti di fiducia  del DdL sulla scuola, è soltanto una infantile e prepotente prova di forza per dimostrare, dopo gli insuccessi elettorali e la conclamata incapacità a governare il suo partito, che lui non si ferma.

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