Finanche la stampa di
regime, quando è stato reso pubblico il Ddl
renziano, nell’immediato rimase colpita
dello strapotere attribuito ai DS ed in
particolare al potere di “chiamare” i docenti della “propria” scuola da un
singolare albo regionale, compilato senza alcun criterio ( con buona pace del
merito ).
La proposta
governativa non solo propone un modello padronale (nemmeno soltanto aziendalista), ma
è soprattutto confuso e contorto, come è rilevato nella scheda di lettura
redatta dall’Ufficio Studi della Camera dei Deputati.
Difatti, se si è
capito bene, è previsto un albo territoriale in cui saranno inclusi i docenti
neo-assunti a tempo indeterminato ed i
docenti già assunti a tempo indeterminato che chiedono la mobilità territoriale
e professionale o che devono andare in mobilità perché in soprannumero;non ci
sarà alcuna graduatoria in base a titoli oggettivamente valutati.
La geniale
innovazione consiste nell’eliminazione del criterio oggettivo del diritto dei neo-assunti di scelta della sede di
servizio in base all’ordine di graduatoria; i neo-assunti, indipendentemente
dai titoli maturati sono inseriti in questo albo territoriale ed “offerti” alle
scelte dei D.S.
Lo stesso percorso è
previsto per coloro che sono già a tempo
indeterminato e desiderano un trasferimento o un passaggio di ruolo e/o di
cattedra o che, essendo in soprannumero devono essere assegnati ad altra
scuola. Anche per costoro non c’è più una graduatoria; ma l’inserimento nello
stesso albo territoriale e tutti sono a disposizione della scelta da parte dei DS. Inoltre
i DS possono “chiamare” anche docenti in servizio in altre scuole e non
iscritti nell’albo territoriale.
Tutti i docenti
diventeranno manovalanza che secondo criteri scelti
dal DS saranno “chiamati” per un contratto rinnovabile triennale.
In conclusione i DS
non hanno il potere di assumere a tempo indeterminato per “chiamata”, ma hanno
il potere di scegliere i docenti della propria scuola con ulteriore potere,
terminato il triennio dell’incarico, di non rinnovarlo e di rispedire i docenti
nel parcheggio.
Ogni commento è
superfluo.
Un aspetto è però
certo:finora la scuola in una società
pervasa dalla corruzione ( per non parlar d’altro) era rimasta indenne da male
endemico per la semplice ragione che la gestione del personale è stata sulla
base di graduatorie compilate in base a criteri oggettivi e trasparenti; con
questo geniale sistema padronale che sostituisce il
sistema delle graduatorie con le scelte discrezionali del D.S., si apre nella
scuola un varco enorme per il clientelismo
e per la corruzione.
Dopo aver creato le
cause le occasioni della corruzione il genio fiorentino ci dirà che chi sbaglia
sarà punito ( a meno che non sia un suo sostenitore) Corrado Mauceri
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