sabato 6 giugno 2015

La " chiamata" dei docenti da parte del DS: un incentivo al clientelismo ( per usare un eufemismo) ed alla disfunzione


Finanche la stampa di regime, quando è stato reso pubblico il Ddl  renziano, nell’immediato  rimase colpita dello strapotere  attribuito ai DS ed in particolare al potere di “chiamare” i docenti della “propria” scuola da un singolare albo regionale, compilato senza alcun criterio ( con buona pace del merito ).
La proposta governativa non solo propone un modello  padronale (nemmeno soltanto aziendalista), ma è soprattutto confuso e contorto, come è rilevato nella scheda di lettura redatta dall’Ufficio Studi della Camera dei Deputati.
Difatti, se si è capito bene, è previsto un albo territoriale in cui saranno inclusi i docenti neo-assunti a tempo indeterminato ed  i docenti già assunti a tempo indeterminato che chiedono la mobilità territoriale e professionale o che devono andare in mobilità perché in soprannumero;non ci sarà alcuna graduatoria in base a titoli oggettivamente valutati.
La geniale innovazione consiste nell’eliminazione del criterio oggettivo del diritto  dei neo-assunti di scelta della sede di servizio in base all’ordine di graduatoria; i neo-assunti, indipendentemente dai titoli maturati sono inseriti in questo albo territoriale ed “offerti” alle scelte dei D.S.
Lo stesso percorso è previsto  per coloro che sono già a tempo indeterminato e desiderano un trasferimento o un passaggio di ruolo e/o di cattedra o che, essendo in soprannumero devono essere assegnati ad altra scuola. Anche per costoro non c’è più una graduatoria; ma l’inserimento nello stesso albo territoriale  e  tutti sono  a disposizione della scelta da parte dei DS. Inoltre  i DS possono  “chiamare” anche  docenti in servizio in altre scuole e non iscritti nell’albo territoriale.
Tutti i docenti diventeranno manovalanza che secondo  criteri scelti  dal DS saranno “chiamati” per un contratto rinnovabile triennale.
In conclusione i DS non hanno il potere di assumere a tempo indeterminato per “chiamata”, ma hanno il potere di scegliere i docenti della propria scuola con ulteriore potere, terminato il triennio dell’incarico, di non rinnovarlo e di rispedire i docenti nel parcheggio.
Ogni commento è superfluo.
Un aspetto è però certo:finora la scuola  in una società pervasa dalla corruzione ( per non parlar d’altro) era rimasta indenne da male endemico per la semplice ragione che la gestione del personale è stata sulla base di graduatorie compilate in base a criteri oggettivi e trasparenti; con questo geniale sistema padronale che sostituisce il sistema delle graduatorie con le scelte discrezionali del D.S., si apre nella scuola un varco enorme per il  clientelismo e per la corruzione.
Dopo aver creato le cause le occasioni della corruzione il genio fiorentino ci dirà che chi sbaglia sarà punito ( a meno che non sia un suo sostenitore) Corrado Mauceri

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